L’allarme arriva da Confartigianato che ha censito le condizioni del patrimonio abitativo italiano. Ne emerge un quadro preoccupante. 2.051.808 di edifici residenziali, pari al 16,8% del totale, sono in mediocre o pessimo stato di conservazione. Una percentuale che sale al 21,1% per gli edifici costruiti prima del 1981, mentre la quota si riduce al 4,7% per gli edifici nati tra il 1981 e il 2011.
L’episodio del crollo del palazzo nel quartiere Flaminio a Roma è la spia di una situazione critica e purtroppo molto diffusa in Italia: oltre 2 milioni di case in tutto il Paese sono vecchie e in cattivo stato. In pratica, 1/5 delle case italiane è vecchio e in cattive condizioni. Gli edifici comprendono case unifamiliari, ville, villette, case a schiera, palazzine in complessi residenziali e condomini o palazzine con negozi o sedi di attività economiche in genere a piano strada. I tre quarti (74,1%) degli edifici residenziali italiani sono stati costruiti prima del 1981 ed hanno quindi 35 anni ed oltre di vita, mentre le realizzazioni più recenti sono il rimanente 25,9%.
Le cattive condizioni delle case, oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, contribuiscono a gonfiare la bolletta energetica delle case. La spinta a migliorare la condizione delle abitazioni di molti italiani arriva dai bonus fiscali per ristrutturazioni e risparmio energetico previsti dalla legge di Stabilità.